<< Caro Nino, sono tornato qualche giorno fa dalla mia “Mission” in Madagascar. E' stata una esperienza umana e professionale tra le più toccanti della mia vita. Anche se già avvezzo a certe tipologie di realtà riscontrate in altri continenti, il Madagascar è un'altra cosa. Avverti palese il "bisogno" nello sguardo della popolazione. Coi miei due colleghi abbiamo visitato i più poveri, e spesso sporchissimi, bambini di Antananarive, i lebbrosi ed i tubercolitici di un villaggio a qualche centinaio di kilometri verso la foresta, per raggiungere, nella terza tappa, la cittadina di Ambatondrazaka ove ha sede la terza "casa" delle Suore Missionarie dell'Ordine delle "Piccole Serve del Cuore di Gesù". Qui abbiamo attrezzato un ambulatorio Optometrico Oculistico con la strumentazione raccolta in Italia ed inviata sul posto il mese scorso, al quale abbiamo affiancato un laboratorio di montaggio di ottica. Qui abbiamo visitato tanti adulti di una rispettabilissima dignità, pur nel loro abbigliamento dimesso ed i piedi scalzi (e li, adesso, è iniziato l'inverno e le temperature non sono proprio miti e quando piove, piove sul serio!!!), ma soprattutto tanti bambini, spesso inverosimilmente sporchi, ma sempre sorridenti ed ancora ingenuamente fiduciosi nel loro futuro.

I giocattolini, le penne, i ciondoli, le matite ed i colori, gli album da disegno e quant'altro fattomi pervenire dagli amici kiwaniani, che abbraccio e ringrazio affettuosissimamente, insieme agli indumenti raccolti dai Volontari della Misericordia, hanno contribuito non poco a stabilire quell'empatia indispensabile per poter visitare quei bambini diversi da noi nella pelle e nella lingua, ma simili ai nostri nelle lacrime dell'indigenza e della sofferenza. Subito pronti a regalare un radioso sorriso. Abbiamo anche iniziato a formare psicologicamente e tecnicamente il personale addetto: suore e laici.

Ho selezionato anche alcune tra il migliaio di foto da me scattate.

Un affettuoso abbraccio,

Salvo>>